14 Febbraio 2019
Sulla problematica emersa in relazione al distaccamento di Norcia (Pg) gli organismi Associazone Italiana VVF Volontari, UPV, Federazione Nazionale VVF Volontari e Coordinamento Pompieri Emilia Romagna hanno fatto pervenire al Dipartimento questa nota
Al Sottosegretario di Stato per l’Interno
sen. Stefano Candiani,
Al Capodipartimento VVF SPDC
prefetto Salvatore Mulas
Al Capo del CNVVF
dott.ing. Fabio Dattilo
Le dichiarazioni apparse in questi giorni che sollecitano l’Amministrazione alla effettiva trasformazione del distaccamento di Norcia (PG) da volontario a permanente rappresentano per la nostra componente e per gli scriventi organismi rappresentativi una affermazione che svilisce il volontariato del CNVVF e che per tale conversione non trova plausibili giustificazioni rispetto ad altre realtà del territorio nazionale.
Come è noto, il tragico sisma che ha colpito l’Italia centrale ha determinato un incremento in quelle zone dell’operatività del CNVVF a cui non si è sottratta la sede di Norcia che tuttavia svolgeva – prima del terremoto – circa duecento interventi all’anno, costantemente assicurati dalla componente locale. Nondimeno pare ovvio che l’aumento delle operazioni di soccorso correlate al sisma (recupero beni, rimozioni, ecc) ha inevitabilmente un effetto transitorio poichè legato alla fase emergenziale, terminata la quale il carico di attività non potrà che riportarsi sui valori ante sisma, tenuto anche conto che le ferite provocate dallo stesso vedono purtroppo una lenta ripresa delle attività economiche in un territorio già non fortemente popolato, tanto da poterne presumere – al momento – una riduzione del rischio antropico. Non è nemmeno auspicabile la trasformazione in sede mista, spesso caldeggiata per ricercare una soddisfacente intesa tra la componente professionale e quella volontaria che in realtà, dalle esperienze avute in passato, ha invece mortificato il volontariato traducendosi spesso in tentativi fallimentari. Su tale assunto giova anche ricordare che l’ipotesi dei distaccamenti misti non è mai stata considerata come soluzione ottimale dal medesimo Dipartimento. Di converso riteniamo e ribadiamo necessario mantenere la struttura del volontariato laddove è efficiente ed organizzata e riesce a garantire una costante operatività sul territorio. Noi riteniamo che Norcia rientri tra queste sedi, in cui impegno e capacità hanno contraddistinto i volontari nursini i quali comunque e per questo meritano una risposta certa sul loro futuro, affinchè sappiano se potranno continuare o meno ad assicurare il servizio di soccorso sul loro territorio e per le loro genti.
In generale pare poi paradossale la trasformazione di una sede già efficacemente coperta dal volontariato mentre in quei territori sono solo parzialmente presenti altri servizi di emergenza, come il soccorso sanitario 118. I medesimi giovani, che in queste mesi si sono avvicinati alla sede volontaria per prestare il loro impegno, sono la migliore testimonianza della volontà di continuare ad assicurare il soccorso nonostante la grave situazione che ha colpito quel territorio. E’ proprio per questo aspetto che richiediamo piuttosto un intervento dell’Amministrazione per attivare immediatamente il corso di formazione che questi giovani stanno attendendo, per potenziare l’organico del distaccamento nursino e renderlo più efficiente e comunque adeguato alla realtà territoriale in cui e’ inserito.
Sul tema della programazione didattica cogliamo l’occasione per sottolineare nuovamente la necessità e l’importanza di individuare procedure e modalità tali da agevolare sia la formazione di ingresso di nuovi vigili volontari presso i relativi distaccamenti, sia i percorsi abilitativi per il conseguimento delle patenti di guida VF. Temi questi particolarmente delicati ed urgenti , poichè è di palmare evidenza come non sia possibile mantenere operative le sedi volontarie con una carenza di personale e di conducenti atti alla composizione della squadra di intervento. Si rende necessaria una omogeneizzazione delle procedure sul territorio, prendendo spunto e mutuando da quelle realtà virtuose ove l’offerta formativa è pianificata, costante e – soprattutto – resa in maniera fruibile per il personale volontario e quindi al di fuori dei normali periodi di impegno lavorativo degli stessi. Sottolineiamo come negli ultimi anni in diverse realtà, alcune delle quali fortemente connotate dalla presenza di sedi volontarie che quindi possono rappresentare un importante apporto operativo nella gestione del soccorso sul territorio, tali corsi fondamentali – quando erogati – non hanno rappresentato una sufficiente risposta alle esigenze reali.
Parimenti risulta ormai improcrastinabile avviare un massivo processo di completamento della formazione di base del personale volontario con quelle parti come SAF, TPSS, ATP e NBCR, attualmente carenti per la stragrande maggioranza della componente ma ineludibilmente necessarie per una maggiore tutela in termini di sicurezza agli operatori volontari.
(Zanin,Colombini,Biddoccu,Cocchi)
Lettera_Sottosegretario_Sen.Candiani_Distaccamento-di-NORCIA